Violenze e abusi sui bambini si moltiplicano a dismisura in una società sempre più adultocentrica all’interno della quale anche la genitorialità si alimenta di “deleghe”.
Oggi voglio solo lanciare un tema di riflessione esimendomi dai commenti per lasciare il campo all’elaborazione di una proposta, di una idea, che porti la comunità di Costruiamo Insieme, unitamente a quanti sono realmente sensibili e vogliono collaborare con noi, ad essere parte attiva di percorsi concreti di lotta e prevenzione ma, anche, di risposte non “istituzionalizzanti” alla bruttura del fenomeno.
Vi lascio ad una lettura triste quanto utile.
CANTO PER UN BAMBINO VIOLATO
Quando negli occhi avevi ancora la gioia
vennero a strapparti la tua meraviglia.
Avevano bende, sugli occhi e sul cuore
si tolsero tutto, senza un solo pudore.
Ti lasciarono vuoto, ti lasciarono muto
ti tolsero il volo, ti lasciarono solo.
Nessuna vergogna, nessun pentimento
ti tolsero tutto, di fuori e di dentro.
“Uccisero” un bambino
e sembrò quasi nulla
anche se ancora odorava di culla.
Scese la paura e smettesti di sognare
mentre il mondo indifferente
seguitava a camminare.
Dei tuoi piccoli passi, del cammino interrotto
nessuno si dolse, nessuno ti accolse.
E se scompariva il tuo cuore contento
neppure una pena, né un pentimento.
Se questo è il cammino che fa civiltà
meglio andare lontano, dove è viva pietà,
dove vige il rispetto, dove regna la cura
dove un bimbo è protetto
dalla pena più scura.
Questo è il mio canto
per chi la gioia ha smarrito
per chi è stato violato, e insieme tradito
perché la sua pena che ci scende nel cuore
ci faccia operai di un mondo migliore,
ci prenda per mano e ci faccia sentire
quale crimine è un bimbo lasciato a morire.
Luciano Galassi
(28 giugno 2014)