Storia di un passaporto negato a causa di un nome “originale”
Lucy, mamma sui quaranta, appassionata della serie televisiva “Il trono di spade” chiama sua figlia con un nome in un primo momento “irregolare”. C’è di mezzo la Warner Bros che detiene il marchio di fabbrica sulla produzione tv su HBO. L’intervento di un avvocato, il lieto fine come uno di quei film americani…
Negato il passaporto a una ragazza. Ha il nome di un personaggio della serie televisiva di successo “Il trono di spade”. Succede anche questo, sì. Partiamo dal fatto che, restando nel rispetto delle leggi e senza offendere alcuno, uno attribuisce al proprio figlio, alla propria figlia, il nome che più gli o le aggrada. Del resto, una legge prevede che una volta diventato maturo il soggetto quel nome, qualora lo sentisse scomodo, può cambiarlo. Restiamo curiosi, per esempio, se Nathan Falco, proseguirà con questo suo doppio nome o farà un dispetto al celebre papà cambiandoselo. Ma questa è davvero un’altra storia. Ciò detto, basterebbe che un genitore riflettesse appena e scegliesse un nome più, come dire, normale. Ma sia fatta la sua volontà.
Ma torniamo a noi, alla storia sulla quale stavolta abbiamo voluto soffermarci. Mamma si chiama Lucy, il suo nome le sta anche bene, ma per la figlia ha pensato a qualcosa di originale, possiamo anche dirlo: Khaleesi. Originale, no? Troppo.
GALEOTTA FU LA SERIE TV…
Partiamo dal fatto che quando un qualcosa, al cinema o in tv in questo caso, appassiona fortemente lo spettatore, può creare una sorta di corto circuito. Colpa di una serie tv, a volte di una squadra di calcio, di basket: la voglia di creare un nodo con quella «benedetta roba che danno in tv» è troppo invitante. il desiderio di creare un legame è fortissimo.
E’ quanto succede a Lucy, si diceva, mamma prossima ai quarant’anni grande fan di una serie televisiva trasmessa dal canale americano HBO: Il trono di spade. E’ proprio questa serie ad ispirare mamma Lucy, che a un certo punto decide di chiamare la propria figliola appena nata Khaleesi. Lo stesso titolo che ha interessato Daenerys Targaryen dopo aver contratto matrimonio con Khai Drogo.
Una scelta che sulle prime lascia sbigottiti i parenti, ma Lucy è la mamma, Khaleesi è Khaleesi. Ben presto la scelta causa più di qualche contrattempo quando Lucy ha dovuto espletare per la sua bambina uno dei primi documenti personali, in particolare quando ha dovuto richiedere il passaporto.
«BENEDETTO AVVOCATO, GRAZIE!»
Mamma e figlia dovevano compiere il primo viaggio insieme, a Disneyland Paris, per essere precisi. E’ il primo viaggio importante di Lucy con sua figlia Khaleesi. Sembra tutto apparecchiato quando giunge a casa della richiedente una lettera dell’ “Ufficio Passaporti”: «Ci spiace non poter espletare la pratica da Lei richiesta, in quanto occorre l’approvazione della Warner Bros in quanto è la Casa produttrice ad essere in possesso del “Marchio di fabbrica».
Un fulmine a ciel sereno, racconta la donna alla BBC. «Era la prima volta che sentivo una cosa del genere, ma la gioia per la prima trasferta intercontinentale di Khaleesi sembrava veramente a un passo dall’esserle negata». Interviene, per fortuna, un avvocato: il trademark o marchio di fabbrica, non può essere esteso ai nomi. «Non capivo – prosegue Lucy nel racconto alla popolare tv – e mi sentivo frustrata; strano non si fosse creato alcun problema quando ho fatto richiesta del Certificato di nascita, anche quello era un atto formale». Ma tutto è bene ciò che finisce bene, così Khaleesi quando sarà più grandicella, oltre a qualche inevitabile sfottò da parte di qualche compagno di scuola, potrà rileggere un passaggio della sua giovane storia. Come il più classico dei film americani, finisce – provate a pensarci, mamma sulla soglia della porta, il postino che le ha appena consegnato una raccomandata – con una bella lettera di scuse da parte dell’Ufficio per il rilascio dei passaporti.