Silvia Bianco, protagonista dell’Albero più bello di “Costruiamo Insieme”. Non vince, ma convince il suo approccio alla gara. Si spende per giorni, realizza un videomessaggio, chiama a raccolta i colleghi tarantini. Poi l’esito finale e una battuta da incorniciare.


«E’ il CAS “38” che vi parla…». Un videomessaggio lanciato sui social di “Costruiamo Insieme”, ha una interprete: Silvia Bianco, fra le operatrici più attive della cooperativa. Suoi sono, in qualche modo…testo e musica. Cronaca di un appello fatto circolare poche ore prima della chiusura dei giochi, la gara cioè che assegna il premio al Centro di accoglienza che avrà realizzato l’albero di Natale più bello e originale (vinto, come abbiamo visto, da “Bitonto”).

L’albero posto all’ingresso di via Gorizia, a Taranto, è sicuramente un’opera dell’ingegno. Tante le foto scattate fra operatori e collaboratori. Tutte stampate, ritagliate e appese. Frutto di un lavoro di insieme, molto impegnativo. Lo scopo è quello di registrare il maggior numero di “like” che, messi insieme, facciano spessore e superino il competitor, il Centro di accoglienza di Bitonto. Partito in svantaggio, “Bitonto” compie subito uno sprint, prende il largo, supera il “38” e si porta saldamente al comando. Tentativo estremo di Silvia, un messaggio “politico”: raccogliere sotto lo stesso tetto anche gli altri due CAS tarantini, “Cavallotti” e “106”, per moltiplicare i “mi piace” rastrellati fino a quel momento.

C’è chi raccoglie l’invito, chi ci pensa su un attimo (e intanto il tempo passa…). Silvia avverte la sensazione che anche stavolta le toccherà un lavoro supplementare. Lei, che nei giorni precedenti aveva sensibilizzato conoscenti attraverso qualsiasi social, visitando negozi “amici”, a costo di rimetterci il rapporto personale se i titolari delle attività in questione non avessero riconosciuto almeno un “like” per il CAS “38”. Una “estorsione a fin di bene”.

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Cominciano ad arrivare i dati…

Una volta ricampionato il suo impegno certosino, l’operatrice del “38” attende le proiezioni del lavoro da lei svolto nelle ultime ore. Osserva i dati che giungono direttamente dalle pagine Facebook. C’è una impennata, anche significativa, ma “Bitonto” – non c’è niente da fare – resta incollato al comando. I  “baresi” volano che è un piacere, i voti che Silvia ha rastrellato uno per uno, non hanno l’effetto sperato. E, allora, qui il colpo a sorpresa: un videomessaggio: sensibilizzare i “tarantini” a coalizzarsi per sconfiggere “Bitonto”, «…che avrà fatto un albero bello – dirà a videocamera spenta – ma volete mettere il nostro?». Dunque, riaccendiamo la videocamera. «Ragazzi, buongiorno – comincia Silvia – è il CAS “38” che vi parla…». Tesse le lodi del proprio e dell’altrui lavoro, invita a unirsi tutti per imprimere l’ultimo colpo di reni alla gara, come se gomito a gomito i due “Centri” fossero in prossimità del filo del traguardo. A mezzanotte il responso finale. Severo per Silvia. Ad insindacabile giudizio del popolo della rete: «…the winner is…“Bitonto”!».

Silvia dopo mezzanotte, forse, vorrebbe realizzare un secondo video. Quello che sarebbe stato il contenuto non è dato saperlo. Ringraziare il “popolo votante” nonostante la debacle, oppure strigliare chi non ha recepito fino in fondo messaggio e videomessaggio. Non lo sapremo mai.

Ma compiamo un balzo in avanti, al 28 dicembre. Dopo le 13, la presidente, Nicole Sansonetti, e il direttore generale, Maurizio Guarino, attendono qualche minuto per alzare i calici con amici, operatori, mediatori, collaboratori di “Costruiamo Insieme”. «Attendiamo Silvia – dicono – che non avrà vinto, ma ha incarnato spirito e orgoglio di appartenenza alla cooperativa; ha dimostrato cosa significhi fare squadra, per come ha saputo relazionarsi con i colleghi, dando fondo anche a un’idea che avrebbe potuto spostare gli equilibri – il riferimento, evidente, è al messaggio… – per la serie “Mai darsi per vinti!”; se ci fosse stato un Premio alla critica, ma il regolamento quest’anno non lo contemplava, questo probabilmente sarebbe stato assegnato a Silvia».

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…Infine, brindisi di fine anno

Come se avesse sentito il suo nome, eccola. Arriva Silvia. Kaleem, nelle vesti di cerimoniere, fa saltare il tappo a una bottiglia di spumante. Circolano gli auguri, si brinda all’imminente fine dell’anno. La parola spetta alla protagonista della gara a distanza dell’Albero più bello. Racconta, non senza sorriderne per prima, la sua esperienza, il ricorso al videomessaggio. Si aspettava qualcosa di più, confessa. Fissa qualcuno dei presenti, affinché si faccia portavoce presso gli altri colleghi di un “disappunto” non ancora del tutto assorbito.

Alza il calice, brinda anche alla vittoria di “Bitonto”. Qualcuno si complimenta della sua sportività. Le riconosce l’avere interpretato degnamente lo spirito di Decoubertain, ideatore delle Olimpiadi, le gare per eccellenza, secondo il quale «L’importante è partecipare, non vincere!». E’ solo un attimo, appena il tempo di mandare giù un sorso di spumante e Silvia sfodera la battuta più bella della giornata. «Se permettete  – sorride – per me l’importante è vincere, per partecipare c’è sempre tempo…».