Addio al volto del’Accoglienza
Deluso dai Paesi dell’UE nei confronti dei profughi alla ricerca di riparo da guerre civili, persecuzioni politiche e fame. «Non una sola nazione si è fatta avanti per offrire accoglienza ai richiedenti asilo». Vicedirettore del Tg1, era ricoverato nel reparto di Oncoematologia dell’Istituto di Aviano. Colpito da un tumore del sangue si era sottoposto a un trapianto di midollo
Deluso. Non c’è aggettivo così elegante che lo stesso avrebbe utilizzato, rispettoso della correttezza dialettica, a proposito del totale disinteresse dei Paesi dell’Unione europea nei confronti dei profughi (con particolare riferimento a quelli afrghani) che cercavano e cercano riparo da guerre civili, persecuzioni politiche e fame. Purtroppo in questi giorni abbiamo dovuto dire addio al volto dell’accoglienza, quello di David Sassoli, giornalista e, nel momento in cui è venuto a mancare, presidente del Parmaneto europeo.
«Per avere una vera politica di sicurezza e di difesa comune – aveva ripetuto – dobbiamo anche fare un passo avanti ambizioso e prendere in considerazione il voto a maggioranza qualificata nel Consiglio ogni volta che sia possibile». Una posizione netta, senza “se” e senza “ma”, alla faccia dei cerchiobottisti che spesso trattano con le opposizioni. La posizione di Sassoli, già vicedirettore del TG1, era stata netta. Deluso dalle conclusioni del Consiglio Affari interni, l’organo deputato alle politiche comuni e di cooperazione dell’Unione Europea, aveva segnalato una imbarazzante anomalia, come il vedere Paesi fuori dall’Unione europea farsi avanti per offrire accoglienza ai richiedenti asilo afghani, senza assistere ad un solo Paese membro fare altrettanto. Nessuno, aveva indicato Sassoli senza prenderla larga, ha avuto il coraggio di offrire rifugio a coloro ancora in pericolo di vita. Aveva invitato a non far finta che la questione afghana non ci riguardasse, in quanto avevamo condiviso obiettivi e finalità.
Sassoli era ricoverato nel reparto di Oncoematologia dell’Istituto Tumori Friulano ad Aviano. Era stato colpito da un tumore del sangue e sottoposto a un trapianto di midollo. Per questo motivo lo scorso 26 dicembre era stato trasferito proprio ad Aviano: le sue condizioni si erano aggravate dopo un’ultima ricaduta durante il periodo di Natale («sono stato colpito da una brutta polmonite da legionella», confessò a novembre).
Molti “no vax” hanno compiuto speculazioni hanno speculato persino sulla sua morte. Lo staff di Sassoli aveva anche risposto indignato al solito sciacallaggio a proposito di deliranti malevolenze su Covid e altro diffuse in rete, ma rispettando la volontà dello stesso Sassoli a non replicare, inasprire i toni. Era intervenuto seccamente, però, Enrico Mentana, direttore del Tg La7, che senza mezze misure aveva definito questi leoni da tastiera e social, fabbricatori di fake news «ignobili esseri, vigliacchi» che attribuivano la scomparsa di Sassoli alla terza dose di vaccino.
Del giornalista dal grande spessore umano, ci restano le sue parole. «Una voce europea – diceva – forte e comune sulla scena internazionale è più che mai necessaria: l’Europa deve prendere il suo posto, far sentire la sua voce, definire i propri interessi strategici anche nel quadro dell’Alleanza Transatlantica, per poter svolgere un’azione di stabilizzazione, di pace e di sviluppo insieme ai nostri partner in un quadro multilaterale».
Una priorità che per il presidente «va di pari passo con la necessità di avanzare insieme verso una vera politica di sicurezza e di difesa comune, senza la quale rimarremo dipendenti dalla buona volontà delle grandi potenze e ci esporremo alle minacce dei regimi autoritari».
«Una vera Europa geopolitica – sosteneva l’ex presidente dell’Unione europea – dovrebbe iniziare alle nostre frontiere, con i nostri partner, con i nostri amici più vicini: penso in particolare ai paesi dei Balcani occidentali, verso i quali abbiamo una responsabilità storica. Qualsiasi ritardo ed esitazione rischia di fare il gioco di altre potenze. Avere un continente stabile, pacifico, democratico e prospero porterebbe immensi benefici a tutti i cittadini europei».