Patrizia Casarotti, presidente Ail di Taranto

«Facciamo l’impossibile per curare gli ammalati a casa propria. L’aspetto psicologico per pazienti e familiari è importante. Abbiamo compiuto grandi passi, ma non ci fermiamo, la ricerca deve proseguire: trovare una pillola per annientare le “chemio”, debilitanti. Ottimi rapporti con Avis e Admo»

Costruiamo Insieme incontra Patrizia Casarotti, presidente dell’Ail di Taranto, l’Associazione impegnata contro le leucemie. Presente sul territorio da cinque lustri, in queste settimane ha celebrato i suoi venticinque anni. Molto è stato fatto, ma tanto ancora la rappresentante dell’Ail è intenzionata a fare, divulgando l’importanza di essere presenti sul territorio, sensibilizzando chiunque voglia spendersi per quanti sono meno fortunati.

Quanto è stato fatto in questi venticinque anni?

«A Taranto l’Ail è nata il 4 gennaio del 1994, a disposizione pochi strumenti, ma tanta buona volontà. Col passare del tempo abbiamo allargato l’equipe interdisciplinare, fino ad avere l’organico odierno: tre medici, quattro infermieri, due operatori socio sanitari, un fisioterapista, una psicologa. Grazie a questo gruppo, ormai collaudato, riusciamo ad assicurare un’assistenza domiciliare a trecentossessanta gradi. In questo percorso di crescita, nel 1997 abbiamo acquistato un appartamento a Paolo VI, ciò per consentire al personale di seguire i pazienti che vengono a curarsi a Taranto da fuori regione. La scelta del quartiere è anche strategica, essendo la sede non molto distante dall’Ospedale Moscati».Casarotti Articolo 01L’importanza di un’associazione come l’Ail sul territorio.

«Come spiegava il prof. Mandelli, il paziente dovrebbe essere curato a casa, perché in un momento così particolare del suo status si senta più tutelato; anche l’aspetto psicologico ha il suo valore. Abbiamo dato risposta ai disagi che registrano i familiari dei pazienti quando di punto in bianco si trovano a dover fare i conti con la malattia; proprio in virtù di ciò, abbiamo pensato di organizzarci per l’assistenza domiciliare».

Quanti associati ha l’Ail?

«Venticinque, ma saremmo lieti di allargare il numero di presenze di associati al nostro interno: non nascondiamo che talvolta le idee sono più veloci del senso pratico; mi spiego, vorremmo dare sempre più spazio ai progetti che abbiamo in mente, ma per motivi di carattere pratico il più delle volte dobbiamo considerare forze e strumenti a disposizione: fossimo di più, di più sarebbero le cose sulle quali potremmo intervenire in modo concreto. Chi fosse interessato, può informarsi andando sulla pagina di Facebook o sul nostro sito: Ail Taranto; esiste un indirizzo mail al quale inviare richiesta di incontro con allegato un modulo che verrà posto all’attenzione del Consiglio di amministrazione».

L’importanza della prevenzione e dei controlli.

«La malattia del sangue, purtroppo, è silenziosa, improvvisa; arriva senza preannunciarsi con dolori o segnali allarmanti. Il controllo ematologico dovrebbe essere costante, i tarantini dovrebbero avere più cura di se stessi; talvolta gli ospedali sono affollati, ma occorre avere quei proverbiali cinque minuti di pazienza e dedicare più attenzione a se stessi». Casarotti Articolo 02Il venticinquennale celebrato al teatro Fusco, Comune di Taranto, Orchestra della Magna Grecia, gli artisti. C’è un desiderio che vorrebbe realizzare?

«Più che un desiderio, un sogno: vorrei che la ricerca proseguisse, che le leucemie venissero curate con delle compresse piuttosto che mediante sedute di chemioterapia, debilitante anche dal punto di vista psicologico per il paziente che si sottopone ad essa. Capita, a volte, che il familiare del paziente stia peggio dello stesso assistito; proprio a tale proposito stiamo pensando di fare dei corsi ai familiari degli assistiti perché anche loro possano sostenere i propri cari: spesso un sorriso, una parola incoraggiante, può tornare utile più di una cura.

Per quanto riguarda il Venticinquennale, devo ringraziare quanti, fra Comune e Orchestra, si sono spesi per porre per una sera il lavoro svolto dalla nostra associazione in tutti questi anni; gli artisti Mario Rosini e Mimmo Cavallo, Palma Cosa e , i Terraross e il conduttore della serata, Mauro Pulpito. Il nostro impegno e il nostro pensiero lo abbiamo rivolto a familiari e genitori coraggiosi, come papà e mamma del piccolo Francesco, che un mese prima purtroppo ci aveva lasciati; nonostante il dolore hanno voluto starci accanto, a sottolineare il nostro impegno manifestato fino all’ultimo a sostegno del loro figliolo».

Il rapporto con le altre associazioni sul territorio.

«Collaboriamo molto con Avis (Donatori sangue) e Admo (Donatori midollo osseo). Siamo in costante contatto con queste associazioni, i nostri pazienti hanno bisogno di trapianti. E’ allo studio anche un progetto, “Un viaggio per guarire”: contiamo di realizzarlo nel più breve tempo possibile, ospitare ragazzi dell’Ail di Brescia perché manifestino testimonianze di donatori e pazienti che da questi hanno ricevuto il midollo».