Raffaella Pannuti, presidente nazionale ANT
«Obiettivo della nostra Fondazione, impegnata nella lotta ai tumori, una dignitosa qualità della vita i pazienti. Assistiamo malati che subiscono il “male” in stato avanzato con medici, infermieri e psicologi. Oggi vogliamo portare nelle periferie, da Paolo VI ai Tamburi, la figura dell’assistente sociale. Il ruolo dell’Asl cittadina, il sostegno di Comune di Taranto e Regione Puglia»
Questa settimana, per la rubrica Assistenza e Assistiti, ospite di “Costruiamo Insieme”, il presidente nazionale ANT, l’Associazione nazionale contro i tumori, Raffaella Pannuti. A Taranto per un convegno, l’abbiamo ospitata nei nostri studi per porle una serie di domande e spiegare qual è l’impegno della Fondazione da lei presieduta.
Prima di comprendere l’attività svolta dall’associazione sul territorio, un’idea di cosa sia e come sia nata l’ANT.
«La Fondazione ANT, Associazione nazionale lotta ai tumori, è presente a Taranto dai primi Anni 80, grazie a volontari che hanno colto bisogno ed esigenze del territorio trasformando il proprio impegno in qualcosa di concreto. E’ da quel momento che abbiamo iniziato a fare assistenza domiciliare».
In città per un convegno, tema “Progetto Salute e qualità della vita a Taranto”.
«Parlare di qualità della vita a Taranto, può sembrare un controsenso – considerando le problematiche esistenti – invece credo che bisogna cominciare dal parlare della qualità delle persone, sono queste, infatti, che con franchezza, determinazione cercano di risolvere dei problemi talvolta più grandi di loro; ciò perché il problema del tumore, della morte, non sono certamente temi semplici da gestire, per questo forniamo assistenza domiciliare e personale che aiutano malati e familiari dell’assistito con massima serenità e concretezza».Gli elementi che ha illustrato nell’incontro svoltosi nella Cittadella delle imprese?
«Da anni abbiamo una convenzione con la Asl di Taranto per svolgere assistenza a quanti purtroppo hanno un tumore in stato avanzato o avanzatissimo; abbiamo voluto portare un elemento in più: coinvolgere filantropi Fondazione con il Sud e Prosolidar, facendo lo stesso con enti del Terzo settore per assicurare sempre maggiore efficienza ed efficacia dell’assistenza domiciliare che come ANT svolgiamo: interessando altri attori presenti sul territorio abbiamo la possibilità di assistere più persone – nel 2018 assistite circa 900 persone – assicurando una qualità della vita migliore; oltre all’assistenza sanitaria assicurata dai nostri medici, infermieri e psicologi, vogliamo inoltre portare anche l’assistenza sociale, dunque la pulizia dell’ammalato, l’aiuto alle persone che hanno in casa pazienti che richiedono costante attenzione”.
Un impegno non indifferente. E non finisce qui, pare di capire.
«Infatti, abbiamo pensato, inoltre, ad altri temi che ci stanno particolarmente a cuore: intanto la prevenzione, in particolare quella rivolta alle donne, dal tumore al seno ai problemi di carattere ginecologico – in conferenza il direttore della Asl di Taranto, Stefano Rossi, ha aperto ad un convenzione proprio sul tema della prevenzione – e poi la parte sociale, relazionandoci con i quartieri cittadini che hanno maggiori difficoltà, Paolo VI e Tamburi, per svolgere attività sociali che possano aiutare famiglie e i ragazzi sul tema della prevenzione. Dunque, collaborazione a 360 gradi con associazioni che possano aiutarci anche con finanziamenti, e altre impegnate nell’assistenza domiciliare».Taranto, ma anche Brindisi. Due città sulle quali, durante il suo intervento, ha posto un forte accento.
«Posso dire di essere amareggiata in un monumento in cui, mentre Taranto risponde con una comunanza di intenti con istituzioni ed enti – attraverso rappresentanti di Amministrazione comunale e Regione, Asl, filantropi e rappresentanti la società civile, che hanno come unico obiettivo l’uomo e il suo benessere – da un’altra parte, proprio Brindisi, dove un tempo era l’ANT a svolgere assistenza domiciliare, risponde con la sua Asl che, evidentemente, ha pensato di fare diversamente istruendo un bando e affidando ad altri il servizio domiciliare: oggi, lo dico provocatoriamente, tutte le province pugliesi collaborano con l’ANT fatta eccezione per la provincia di Brindisi».
Un appello a quanti vogliano impegnarsi per l’ANT o, comunque, seguire il lavoro svolto dall’associazione.
«L’assistenza a malati di tumore in fase avanzata e avanzatissima, viene portata avanti da medici, infermieri, psicologi, impegno svolto grazie al sostegno che l’ANT riceve dall’Asl di Taranto; i volontari sono i garanti di questa dignità della vita, sono loro a diffondere l’idea dell’associazione e raccolgono fondi necessari per completare la nostra attività; potete consultare la nostra pagina FB o sul sitowww.ant.it, la vicinanza di più persone ci aiuterebbe molto; per chi volesse dare una propria testimonianza, può lasciarla su uno dei nostri social; abbiamo un unico obiettivo: portare l’assistenza in modo dignitoso in casa della gente che necessita un nostro intervento».