Fra buon senso e senso comune per fare chiarezza, arriva Francesco!

La scelta di Papa Francesco di organizzare a Bari un momento di incontro e di riflessione non ha nulla di casuale, perché anche i luoghi, attraverso la loro storia e la simbologia, contribuiscono a creare scenari stimolanti per approfondire temi e produrre proposte e risposte a situazioni non più rinviabili.

E lo fa in un periodo particolare, l’estate, in una situazione socio-politica europea e mondiale poco rassicurante a pochi metri dal mare portando dentro la casa di Nicola il messaggio di Francesco.

Una immagine bella con un significato profondo in un momento in cui il “senso comune” prevale in maniera preoccupante sul ”buon senso”.

Tutto gestito con un protocollo che non ha lasciato spazio alla spettacolarizzazione dell’evento: l’unica lettura che riesco a dare a questa scelta la trovo dentro una reale e profonda preoccupazione di un Papa che sente i brividi prodotti dagli scenari che stanno prendendo forma.

Qualche tempo indietro, si provava almeno un senso di vergogna a respingere donne, bambini, uomini che fuggono dalla guerra o dalla fame o costretti a spostarsi dai quei cambiamenti climatici che hanno prodotto quella desertificazione che era funzionale agli interessi dei capitali occidentali.

E non esiste un cittadino barese che non abbia chiaro nella memoria l’approdo della nave Vlora: quella che in televisione sembrava una grande invasione venne vissuta dalla città come una grande festa dell’accoglienza.

I protocolli vaticani hanno tempi lunghi. Se Papa Francesco convoca a Bari, a casa di San Nicola (anche lui arrivato dal mare) i referenti di tutte le fedi religiose e tutto viene organizzato in tempi brevissimi, qualcosa vorrà dire.

Se poi diventa una sorta di conclave ristretto e chiuso, fatto da un Papa come Francesco che ama stare fra la gente, aggiunge qualcosa di più per far pensare che è seriamente preoccupato.

Arrivando in elicottero si sarà accorto che il mare ha iniziato a cambiare colore e uno come lui cresciuto sporcandosi le mani nelle viscere della miseria e della povertà estrema non lo freghi dicendo che è semplicemente un processo chimico: certo, si, è un processo chimico prodotto dall’incrocio fra il sangue umano e l’acqua del Mediterraneo!

Mancano sulle spiagge i cartelli: “Attenti, quando tornate a casa, sotto la doccia, usate un pò più di sapone. Le malattie trasmissibili arrivano soprattutto dal sangue e il nostro mare è pieno!”.

Una bella strofinata e lavi tutto, anche la coscienza!

Tanto non è tuo figlio quello che devi mettere su un gommone con la maglietta rossa per essere più riconoscibile in mare aperto, magari nel pieno della notte.

Grazie Francesco per quello che stai facendo per ricondurre i Governanti sulla strada del buon senso!

Parole del Santo Padre a conclusione del dialogo

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2018/july/documents/papa-francesco_20180707_visita-bari-conclusione.html

PS: domenica prossima vi racconto cosa mangiano i pesci che mangiamo!