
Addio edicola…
Ne scompare più di una al giorno
In Puglia un edicolante ogni 5.172 abitanti. La Lombardia è la regione con più edicole (2.370), seguono Lazio (1.664) ed Emilia Romagna (1.329). In Toscana, perse 377 in 10 anni, in Veneto 321 in meno. In Sicilia ne mancano all’appello 200. Milano ne ha perse 284. Non si vendono più tanti giornali. La digitalizzazione dell’editoria ha fatto il resto
Non ci sono più le edicole di una volta. Numericamente parlando. In Italia chiudono al ritmo di una edicola al giorno. Un dato di Unioncamere parla chiaro: in meno di dieci anni sono scomparse 3733 edicole. Oggi possiamo contarne qualcosa come 14.626, le regioni che ne hanno meno sono, agli antipodi: una al Nord, il Trentino, una al Sud, la Sicilia. In Puglia, ma c’è poco da vantarsi, abbiamo un edicolante ogni 5.172 abitanti.
Le edicole, fra le altre cose – secondo un decreto del governo – come ci ricorda il sito truenumbers.it, sono state fra le poche attività rimaste aperte anche ai tempi del lockdown (pensate la mazzata che avrebbe subito l’intero settore della comunicazione…).
Ma decreto o non decreto, nel nostro paese le edicole stanno scomparendo vertiginosamente. Unioncamere parla di 14.626 edicole in Italia, 3.733 in meno rispetto a qualcosa come dieci anni fa. Sicuramente internet, siti, le copie in digitale (che hanno un costo inferiore a quelle in edicola) hanno contribuito al calo delle vendite dei giornali e alla chiusura delle edicole.
LOMBARDIA PRIMA, SICILIA ULTIMA
Non è un caso che da anni la categoria prova ad allargarsi ad altre tipologie di merce per restare sul mercato. Non è molto semplice: i giocattoli, per esempio, hanno prezzi un tantino più alto rispetto a quelli venduti dai negozi per bambini o in una delle tante “cineserie”. Così le edicole, nelle grandi come nelle piccole città, continuano a chiudere.
La regione con più edicole è la Lombardia (2.370), seguita da Lazio (1.664) ed Emilia Romagna (1.329). In Toscana, nel frattempo, se ne sono perse 377 in 10 anni, mentre in Veneto sono 321 in meno e in Sicilia ne mancano all’appello 200. La sola Milano ne ha perse 284.
In base a questi dati, proviamo a fare un conto approssimativo per comprendere quante edicole esistono per abitante in ciascuna regione italiana. Trentino Alto-Adige: una ogni 12.184 abitanti, praticamente la regione con meno edicole (88 in tutta la regione!). Balza all’occhio, però, anche il dato della Sicilia: un’edicola ogni 6.476 abitanti. Al Sud, in generale, sono rimasti meno edicolanti: uno ogni 5.726 abitanti in Calabria e uno ogni 5.172 abitanti in Puglia. La regione dove, invece, resistono le edicole, anche se anche qui si perdono per strada, è la Liguria: una ogni 2.283 abitanti.
GIOCATTOLI, CD, DVD, PROFUMI, BIGLIETTI
Per stare al passo con i tempi, l’edicolante oggi non si limita solo a vendere giornali e riviste. Ha ampliato l’offerta di prodotti non propriamente editoriali. In un’edicola italiana, infatti, si trovano giocattoli, cd, videocassette, profumi, gadget, biglietti per il bus (o la metropolitana) e articoli da regalo, articoli di cartoleria e cancelleria, biglietti tramviari o ferroviari. E’ possibile anche effettuare ricariche telefoniche o ricaricare la tessera dell’abbonamento dei mezzi pubblici. Ovviamente, questo genere di prodotti comporta di dover presentare ulteriori richieste di licenze – con tanto di tasse e aggiornamento degli strumenti per servire l’utenza – considerando che l’edicolante non vende più solo giornali ma anche tanti altri articoli. In alcuni casi, per fare un esempio: quando l’edicola sorge in un posto turistico, l’edicolante può vendere anche souvenir, guide turistiche, cartoline. Un tempo cartoline e francobolli.
La digitalizzazione dell’editoria, si diceva, nel medio periodo, ha contribuito a provocare un grave danno all’attività dell’edicolante. Una volta si aveva a disposizione solo il giornale cartaceo per essere sempre informati e le vendite delle copie quindi erano assicurate. Oggi, si diceva, è sufficiente navigare in rete per leggere tutte le notizie del giorno. Ma attenzione, come segnala lo stesso sito truenumbers.it, ottimo strumento di confronto (vi consigliamo l’iscrizione su Telegram), l’esagerato numero di notizie online rischia di soffocare quelle più importanti.