Entrano in un bar, bevono e lasciano il denaro
La titolare di un bar ha dimenticato di chiudere la porta del locale. Assetati, tre ragazzi, alle 4.30 del mattino, sono entrati nell’esercizio, hanno stappato due “bionde” e lasciato i soldi sul bancone. Ora la proprietaria lancia un appello: «Fatevi vivi, sarò lieta di ricambiare la vostra onestà con un aperitivo». E se l’azienda chiamata in causa facesse un campagna pubblicitaria?
Questa sì che è una storia da raccontare. Con questi chiari di luna, poi. La titolare di un bar dimentica di chiudere la porta del suo esercizio, alle 4.30 del mattino dei ragazzi penetrano nell’attività, assetati o comunque desiderosi di dissetarsi, prendono due birre e lasciano i soldi sul bancone. Le telecamere documentano quanto accaduto, perfino quando i tre ragazzi (due birre in tre…) mettendosi le mani in tasca e non trovando spiccioli sono usciti dal locale per aprire la portiera della loro auto e prendere gli spiccioli. Cose d’altri tempi. Tempi di cavalleria, quando l’onore e il rispetto erano princìpi che avevano (hanno tutt’ora, in alcuni casi…) enorme valore. E fanno bene Il Corriere Adriatico e Leggo, fra i tanti quotidiani che hanno ripreso l’episodio puntualmente riportato anche dalle agenzie non solo locali. Specie il Corriere Adriatico che nei giorni scorsi, con il dolore nel cuore, aveva dovuto raccontare ai suoi lettori l’omicidio di Alika, ucciso a colpi di stampella, avvenuto a Civitanova Marche. E’ giusto riportare la dolorosa cronaca nera, ma anche episodi simili per dimostrare una volta di più come una comunità possa essere rispettosa e rispettabile.
Nicoleta, la giovane romena titolare del “Bar Belvedere” di piazza Angeletti di Sant’Angelo a Pontano (provincia di Macerata), pur non cercando i riflettori, bene ha fatto a segnalare quanto accadutole. Come ogni sera, dopo aver messo i conti a posto e aver rassettato, aveva chiuso il suo locale. Tutto regolare, se non avesse dimenticato di chiudere la porta. A una certa ora si fanno le cose automaticamente, non ti sorviene nemmeno che tu, dopo una giornata di lavoro, possa aver dimenticato la porta d’ingresso aperta. Insomma, Nicoleta, è andata a dormire senza alcun tipo di preoccupazione.
E AL MATTINO, LA SCOPERTA
E al suo rientro, il mattino seguente, ad aver fatto una curiosa scoperta. Trovata la porta aperta e tutto verosimilmente a posto, ha tirato un sospiro di sollievo. A prima vista, nonostante avesse dimenticato la porta del locale aperta, non era successo niente. Il Cielo sia lodato.
Invece, dopo una prima veloce ricognizione a quanto le stava intorno, il suo sguardo si ferma su un biglietto lasciato sul bancone: «Abbiamo preso due Peroni, ecco qui i soldi». All’interno del suo bar erano entrati, non dei ladri, ma giovani clienti che avevano preso al balzo quell’occasione senza dimenticarsi la cosa più importante: pagare.
Non c’è effrazione. Certo, se un locale è chiuso significa che non si può entrare, figurarsi consumare. Non avere uno scontrino che certifichi l’avvenuto pagamento e la conseguente tassazione. Ma con un episodio simile, da incorniciare, volete che qualcuno si metta a fare anche il pignolo? Così Nicoleta, dopo aver ripreso fiato ed essersi fatta una bella risata, ha invitato i tre ragazzi a prendere un aperitivo al suo bar. Offre il “Bar Belvedere”.
Quei pochi minuti che hanno visto protagonisti i tre ragazzi, è stato ripreso anche dalle telecamere di videosorveglianza, tanto che Corriere e Leggo hanno, a ragione, definito quanto accaduto “Un gesto di estrema onestà di quelli che fanno bene al cuore”.
L’altra faccia della medaglia di una generazione che spesso finisce sotto i riflettori per drammatici fatti di cronaca. Tanto che la titolare del bar ha voluto raccontare la sua storia, perché un piccolo gesto possa far sperare in un futuro migliore.
«Dire di essere sorpresa per quanto accaduto è poco – ha dichiarato Nicoleta al Corriere Adriatico – in quanto credo che una cosa del genere sia unica; nei giorni in cui i tragici fatti accaduti in sequenza a Civitanova hanno gettato la nostra provincia nel dramma, quanto accaduto nella mia attività va in netta controtendenza e regala speranza per un mondo migliore per tutti noi».
PUBBLICITA’ E…MARKETING
La titolare del Bar Belvedere racconta. «Venerdì notte – spiega l’accaduto – mi ero dimenticata di chiudere la porta del bar e sabato mattina la mia collega ha ritrovato il biglietto con accanto i soldi della consumazione. Presa dalla curiosità di capire chi fosse stato, ho visto le immagini delle telecamere di sicurezza del locale. Intorno alle 4.30, tre ragazzi entrano nel bar, si dirigono verso il frigo, prendono le birre e lasciano accanto alla cassa i tre euro della consumazione con tanto di biglietto: “Abbiamo preso due Peroni, ecco qui i soldi”».
Non è finita. «Da quello che si nota nel video – prosegue Nicoleta – sono addirittura usciti dal locale per prendere i soldi in macchina e poi sono rientrati. Questo gesto di onestà dimostra che ci sono anche ragazzi bravissimi. Non era affatto scontato: potevano andarsene senza pagare o danneggiare il locale. È stato soprattutto un segno di rispetto per il mio lavoro».
Infine, Nicoleta, già che c’è, lancia un appello ai tre clienti «Fatevi vivi, vi offrirò un aperitivo!». Tutto è bene quel che finisce bene. Se ne è parlato sulla stampa, in tv. Il bar magari avrà ancora il suo momento di celebrità, ma avanziamo più di un’ipotesi che i creativi della birra in questione, la “Peroni”, stia lavorando per mettere a frutto uno spot o un battage partendo dall’onestà di questi tre bravi ragazzi che, grazie al gesto cavalleresco, potrebbero diventare protagonisti di una singolare, gioiosa campagna pubblicitaria. Hai visto mai? Una birra che non solo disseta, ma educa. «Offre Peroni!».