Da agosto scorso un Piano industriale per assumere undici unità ASP

Di seguito il comunicato inviato agli Organi di informazione. Un intervento per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, considerando impegno e professionalità profusi dalla nostra Cooperativa dal suo più recente ingresso nel complesso “Maria Cristina di Savoia”. Una struttura in grave crisi (accoglie altre cooperative e servizi, anziani, disabili, ecc.), cui “Costruiamo”, impegnata esclusivamente nel Centro di accoglienza straordinaria “Bitonto” (migranti) intende rimediare con un Piano industriale per salvare posti di lavoro.

“Costruiamo insieme”, la cooperativa impegnata nella gestione del Centro di accoglienza straordinaria (Cas Bitonto), si candida al salvataggio del “Maria Cristina di Savoia” attraverso l’assunzione di undici unità lavorative, impegno riportato nel Piano industriale concordato nell’agosto scorso con la direzione dell’ASP (Azienda pubblica servizi) e discusso con i sindacati in vista della stipula del protocollo operativo. Un progetto di rilancio subordinato all’utilizzo oneroso di tre strutture attualmente in disuso nel “Maria Cristina di Savoia” per attivare ulteriori servizi (oltre al Centro accoglienza attuale, il Centro per minori, Servizi al cittadino).

Formalizzato il progetto, dall’1 gennaio 2018 “Costruiamo insieme” si farà carico degli stipendi da erogare alle undici unità assorbite in regime di “distacco” (mensilità per gli “statali” a carico del privato) e con mansioni diverse: vigilatrici, educatrici, applicati di segreteria, addetti alle cucine (nel “Piano” prevista rilancio dei servizi ristorazione con relativa mensa). Queste alcune delle figure professionali delle quali “Costruiamo insieme” intende farsi carico. Non un concetto astratto, dunque, ma un Piano industriale che ha lo scopo di attivare nuovi servizi per la comunità e restituire serenità al personale ASP attualmente in forza al “Maria Cristina di Savoia” di Bitonto.

Il disastro economico abbattutosi sul “Maria Cristina di Savoia” a causa di precedenti gestioni, è stato in parte attutito con l’ingresso di “Costruiamo insieme” che ha rivitalizzato un’ala della struttura fino a quel momento inutilizzata (svolto lavori a suo carico), portando nuove risorse economiche. In più occasioni, sotto forma di anticipazione di locazioni, la cooperativa è intervenuta per far fronte a gravi situazioni debitorie (stipendi arretrati) alleggerendo, dove possibile, un comprensibile quanto grave disagio a numerose famiglie.

Corre l’obbligo di puntualizzare, pertanto, che “Costruiamo insieme” non è quel soggetto da qualcuno dipinto in maniera strumentale. Non è nostra abitudine rispondere piccati, tantomeno vendere fumo: non abbiamo altra ambizione che non sia quella di continuare a svolgere attività sociale in modo professionale a salvaguardia di posti di lavoro. E, in questo caso, provando a tutelarne altri mettendo in campo esperienza maturata in anni di attività.

In un quadro scoraggiante nel quale non sempre chi potrebbe o dovrebbe intervenire offre il suo contributo, il “Maria Cristina di Savoia” può rappresentare un’altra occasione per dimostrare a opinione pubblica e ai diversi soggetti in campo che il nostro impegno è, invece, concreto.